Essere giornalisti in Calabria – Intervista a Giuseppe Pipita, neo-direttore de Il Crotonese

di Francesco Cerminara

Direttore de Il Crotonese

Fotoreporter, tifoso della Juventus e del Crotone e ora direttore del giornale più influente della provincia di Pitagora. Giuseppe Pipita è al punto più alto della sua carriera e ora dovrà riportare lettori e curiosità per i fatti di Calabria. Il Crotonese come affronterà il mondo digitale e delle fake news? Qual è l’antidoto per aumentare il numero di copie? Qui sotto alcune risposte.

Tanti auguri direttore e in bocca al lupo per questa nuova avventura. Come ha capito che nella vita voleva fare il giornalista?

“La curiosità di sapere mi ha sempre spinto a cercare di capire cosa ci fosse dietro un avvenimento. Come tanti ho iniziato a scrivere di sport, delle partite di calcio della squadra del proprio paese. Poi la bellezza del raccontare ti spinge a provare di scrivere di altro e nasce la passione. Senza la passione questo mestiere non si può fare”.

Ha presto il posto di Domenico Policastrese. Cosa, del suo predecessore, vuole conservare?

“Ho preso il posto di Mimmo Policastrese che lo aveva preso da Domenico Napolitano che ci ha insegnato soprattutto il rispetto della notizia e delle persone. In questo modo si rispetta il lettore offrendo una informazione imparziale, non urlata”.

L’editoria è in crisi. Lettori in calo, fake news, potere del gossip, conflitti di interesse e rapporti complicati con le fonti. Come affronterà tutti questi problemi?

“La stampa, soprattutto quella locale come è il Crotonese, ha il compito di raccontare quello che accade nel territorio dando la voce a tutti nel rispetto di tutti. Informare senza urlare, ma con il compito di far capire cosa accade. Lo ribadisco: oggi siamo informati su tutto, ma non sappiamo niente. Mi sembra che adesso dopo la sbornia dei social, si cominci a capire che non tutti possono fare giornalismo. I social hanno dato la possibilità di divulgare notizie di ogni tipo ma fuori controllo dalle regole della deontologia. Tutti si sentono giornalisti, ma non tutto è pubblicabile. Il pettegolezzo, la fake news, la notizia non verificata è la cosa più pericolosa che esista: può rovinare le persone. Alla base di tutto c’è il rispetto. Alcune trasmissioni tv danno un’immagine errata del giornalista: non si mette un microfono in faccia alle persone per carpirgli una battuta, si discute, si parla. Ci si conosce. Il rispetto nel racconto delle notizie permette di avere rapporti corretti con le fonti, di avere risposte alle domande anche scomode”.

Il Crotonese diventerà a colori e passerà da tre edizioni settimanali a due. Quando l’entrata definitiva nel mondo digitale?

“Noi passiamo a bisettimanale per dare una informazione più pensata, meno fast e più slow. Per offrire ai lettori approfondimenti sui fatti, far parlare le persone normali quelle che non andranno mai sui social perché hanno qualcosa da dire davvero e non perché urlano e odiano o hanno tanti like. La nostra è una scelta controcorrente, contro il mordi e fuggi dell’informazione 2.0, contro chi urla di più, contro il pettegolezzo.

Il Crotone calcio, vicino alla seconda salvezza consecutiva in serie A, attira l’attenzione di molti appassionati. Ma quale altra storia calabrese merita di essere raccontata?

Abbiamo avviato una collaborazione che vedrete nei prossimi giorni con un gruppo di ragazzi di Crotone che ha creato dal nulla un centro di incontro nel quale si fanno attività fantastiche per i più giovani. Merita di essere raccontata la storia del Circolo velico che ha portato campionati europei e mondiali delle discipline legate al vento a Crotone. Ci sono le storie di imprenditori che credono che investire qui sia ancora possibile. Ci sono storie che il web non racconta perché troppo impegnative da essere lette da una generazione che cammina a testa bassa guardando sul telefonino e non vede la realtà. Ci sono storie che fanno pensare che prima o poi quelle teste si alzeranno.

Secondo il suo manuale del Giornalista quasi perfetto, quali qualità dovrebbe possedere un buon cronista?

“Basta seguire la regola delle 5 W: What? (cosa?), Who? (Chi?), When? (quando?), Where? (dove?), Why? (perché?). Ponendo queste domande, verificando le risposte, rispettando il lettore nel raccontare la notizia nel modo più imparziale possibile si fa giornalismo”.

Grazie ancora e buon lavoro

Un pensiero su “Essere giornalisti in Calabria – Intervista a Giuseppe Pipita, neo-direttore de Il Crotonese

  1. serafino aura

    Auguroni per il tuo nuovo e prestigioso incarico,,,,,comunque noi di Crucoli come a Modena saremo presenti a Verona. Forza Crotone-

    un abbraccio Serafino Aura

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